Una storia fatto di ricordi, immagini, sapori e colori. La dottoressa Antonella Dell’Orto racconta con grande dovizia di particolari, tanto da poter immaginare di essere stati lì con lei, la sua esperienza a Valencia grazie al nostro progetto STAR per STAFF nell’ambito del programma Erasmus+.
L’arte, la moda, la cucina, le abitudini. Nel suo racconto c’è tutto. In particolare, ciò che colpisce, è la descrizione della filosofia dello “sfrutta e approfitta”. Di seguito un estratto nel racconto, disponibile integralmente qui.
“Il primo giorno in cui sono arrivata a Valencia due sono stati i termini che mi hanno colpito: explotar e aprovechar. Erano le due parole che venivano continuamente ripetute ad un’amica che anni addietro era stata in Spagna per un Erasmus. Due parole che letteralmente significano: sfrutta e approfitta. La mia amica veniva invitata a “sfruttare e ad approfittare” delle situazioni che le si sarebbero presentate durante la sua permanenza in Spagna. Nella nostra lingua entrambi i termini possono essere vissuti con un’accezione negativa. Sfruttare e approfittare di una situazione, di un’occasione potrebbe essere di cattivo gusto, soprattutto quando si è ospiti. In Spagna, invece, vengono usate al positivo. Explotar è cogli l’attimo. Aprovechar è vivi il momento. In queste due parole è racchiuso tutto quello che è l’approccio alla vita che gli spagnoli hanno. E così la mia permanenza in Spagna si è avviata tenendo ben presente queste due parole”. […]
Quest’esperienza ha rafforzato il mio senso di appartenenza all’Europa e questo in un periodo storico in cui alcuni stati membri hanno deciso di uscire fuori. Può essere invece un importante modo per rafforzare l’identità europea e difenderla. Certo l’Italia non ne esce proprio bene. I nostri giovani che hanno l’opportunità di fare esperienza di scambi europei con Erasmus+ spesso non tornano trovando nei paesi ospitanti opportunità di lavoro e di inserimento. Molto accogliente lo staff che mi ha coinvolta nelle sue attività con un vero spirito di scambio culturale e sociale. Obiettivo vero dei progetti Erasmus+. L’Italia deve interrogarsi sul perché ed attivarsi per dare risposte lavorative e concrete ai nostri giovani. Erasmus deve rappresentare un momento di confronto e crescita ma poi i giovani devono poter ritornare e declinare sui nostri territori ciò che hanno appreso all’estero. Speriamo che si lavori per un cambiamento e che ognuno di noi, una volta rientrato nel proprio ambiente possa essere portatore di nuova energia e nuovi progetti e nuove speranze. Un ringraziamento particolare va ad Essenia UETP e Athenea Job, partner in Valencia (senza di loro tutto ciò non sarebbe stato possibile). La professionalità con la quale portano avanti da anni i progetti Erasmus+ è un grande patrimonio per il nostro territorio”.